Anziani non si nasce, si diventa


invecchiareLongevità: i piccoli segreti per invecchiare bene

Dal 19 al 21 settembre si è tenuta a Venezia la nona edizione della Conferenza Mondiale The Future of Science dedicata a “I Segreti della Longevità”.

Si calcola che gli europei trascorrano fra gli 8 e i 10 anni della propria vita in uno stato di malattia. Questo avviene soprattutto dopo i 65 anni, età da cui aumentano i ricoveri ospedalieri e l’assunzione di farmaci.

Da qui l’impegno da parte della medicina nella ricerca di una longevità sana.

Parola chiave per raggiungere questo obiettivo è la prevenzione. Una prevenzione che deve  iniziare già all’interno dell’utero per consolidarsi durante il periodo scolastico e proseguire durante tutto l’arco della vita.

Perché la longevità non è solo un fattore ereditario, genetico ma anche, e soprattutto, una conquista. Il frutto di un’azione che, se applicata con costanza, consente di vivere più a lungo e più sani.

La ricerca scientifica fa risalire ai processi infiammatori che provocano modificazioni al genoma, causando mutazioni ai geni che lo compongono, la principale causa delle malattie legate alla terza età. Ma i processi infiammatori agiscono in combinazione con gli stili di vita che adottiamo e l’ambiente in cui viviamo.

Non fumare, mangiare poco, ridurre le proteine animali, fare movimento fisico sono quattro buone abitudini semplici da attuare che possono essere intraprese anche in tarda età. Per esempio, è dimostrato che 30 minuti di camminata al giorno a qualunque età aumenta lo spessore dell’ippocampo anteriore.

Se al moto aggiungiamo un’attività intellettuale ricca e curiosa, con un pizzico di meditazione accompagnato dal piacere di stare in compagnia abbiamo gli elementi di una ricetta che, come diceva Rita Levi Montalcini, sarà capace di dare “non solo più anni alla vita, ma più vita agli anni”.

(dicembre 2013)