Il bagno in dispersione oleosa (Junge) è un bagno terapeutico, che agisce proteggendo e stimolando l’intero organismo a produrre calore, regolando le diverse parti. Si avvale di un apparecchio, costituito da un’ampolla di vetro attraverso cui l’acqua riceve un movimento spiraliforme che le permette di incorporare l’olio senza bisogno di emulsionanti.
Gli olii sono costituiti da sostanze vegetali o estratti di piante provenienti da coltivazioni biologiche o biodinamiche ed ognuno ha una proprietà, vagliata dal medico curante che li prescrive.La durata del bagno varia da 10′ a 20′; per favorire la reazione di calore e l’assorbimento dei principi attivi si può effettuare un massaggio ritmico subacqueo con delle apposite spazzole. Dopo il bagno si riposa avvolti da coperte che accompagnano ed amplificano la delicata reazione di calore per almeno 30 minuti.
Come si prepara e si esegue un bagno in dispersione oleosa?
Il bagno viene preparato ogni volta dall’infermiere, che ha applicato al flessibile l’apparecchio di Junge: un piccolo tubo di vetro che termina in una campana. Qui sotto vortica l’acqua che esercita un’azione di risucchio, goccia a goccia dell’olio soprastante, (olio di oliva con una certa percentuale di un olio essenziale prescritto dal medico). Si ottiene così un’emulsione stabile di acqua ed olio che porta le finissime goccioline d’olio curativo e penetrare in piccole dosi attraverso la pelle fin dentro la microcircolazione.
L’infermiere nel frattempo ha misurato la temperatura del paziente e deciso su questa base la temperatura dell’acqua del bagno. Misurata la pressione ed il polso che vengono annotati con la temperatura su un’apposita scheda, si procede all’immersione, che dura una decina di minuti. A questo punto l’infermiere esercita un’ energica stimolazione della circolazione cutanea con un massaggio subacqueo con spazzole, secondo una metodica ritmica dalla periferia degli arti al centro, fino alla schiena e all’addome. Verificando che la temperatura si sia un poco alzata, il paziente rimane ancora qualche minuto nel bagno Poi viene disteso sul lettino del riposo, ben avviluppato nelle coperte, dove giace per una mezzora, sviluppando quella sottile reazione di calore e distensione che il bagno ha richiamato.
Quali indicazioni ed effetti ha una serie di bagni in dispersione?
Solo quando abbiamo la febbre ci accorgiamo dell’importanza della temperatura corporea. Ed oggi abbiamo forse troppi modi efficaci per abbassarla subito. Più difficile invece è trovare rimedi durevoli al raffreddamento costante che precede ed accompagna molte forme di malattie acute, come quelle classiche da raffreddamento, oppure croniche, come molte forme degenerative dell’età matura. I bagni, ritmicamente ripetuti, almeno per sette settimane, attivano la microcircolazione cutanea, sciolgono la fredda contrattura dei muscoli, scaldano durevolmente il corpo del bambino o dell’adulto che si raffredda ripetutamente d’inverno, oppure irrigidito dall’età e dalla vita sedentaria. Ma anche nel caso di esiti di terapie pesanti ed intossicanti, come la terapia antibiotica ripetuta, la chemioterapia ed altre terapie che raffreddano ed irrigidiscono il corpo fisico, il bagno in dispersione oleosa può costituire un’ attivazione dell’emuntorio della pelle. Quel che riferiscono i pazienti dopo un ciclo di bagni è un senso di sottile e durevole calore nel corpo, in cui si sentono rinvigoriti e sciolti. Più entusiasti sono sempre i bambini, cui il bagno è un’occasione di piacevole massaggio (per loro si utilizza un guanto) e di attenzioni armonizzanti.
Nella medicina antroposofica il corpo fisico è considerato il tempio dello spirito, ossia l’elemento portante dell’incarnazione terrestre.
Per questo le cure fisiche sono particolarmente importanti e originali, costituendo un germe per il futuro del singolo paziente, ma anche della medicina antroposofica stessa.
Le cure fisiche vengono praticate da infermieri professionali che abbiano ampliato le loro competenze con corso di studio e tirocinio in ambito antroposofico.