Medicina Antroposofica
La medicina antroposofica è un ampliamento della medicina convenzionale. Nasce intorno al 1920 dal contributo di Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia, in collaborazione con Ita Wegman, e altri colleghi medici. L’antroposofia inaugura un metodo conoscitivo, fondato su una propria epistemologia, che guida la le leggi che stanno a fondamento delle manifestazioni della vita, dell’anima e dello spirito nell’uomo e nella natura. Frutto di tale ricerca è un’immagine integrata dell’uomo che permette di valutare tutti gli aspetti in cui la vita umana si realizza. Ciò rende possibile, tra l’altro, una concezione unitaria, razionale e coerente di fisiologia, patologia e terapia.
Il medico che orienta la sua professione in senso antroposofico si propone di cogliere, assieme al paziente, il significato della malattia riguardo alla sua evoluzione corporea, psichica e spirituale, tenendo conto delle leggi intrinseche alla biografia dell’uomo.
SIMA, Società Italiana di Medicina Antroposofica
Terapie Fisiche antroposofiche
Le discipline fisiche sono un insieme di tecniche dirette al corpo che curano e accudiscono con una qualità non invasiva. Queste tecniche che comprendono le frizioni ritmiche con flusso e senza flusso, le applicazioni esterne e l’idroterapia e i bagni in dispersione oleosa, vengono attuate sulla pelle che è l’organo più esteso del corpo e che ha da una parte la capacità di assorbire o allontanare le sostanze (funzione metabolica) e dall’altra ci delimita dall’ambiente e ci mette in relazione ad esso attraverso le esperienze sensoriali (funzione neurosensoriale).
Le terapie fisiche hanno innazitutto la finalità di riequilibrare le due funzioni principali della pelle e, attraverso l’uso di sostanze terapeutiche, su prescrizione medica, hanno una finalità curativa specifica.
Le frizioni ritmiche sono massaggi delicati di diverse parti del corpo che permettono di applicare diversi tipi di sostanze in modo che il corpo le possa assorbire, quietano il senso del tatto definendo la percezione dei propri confini e con direzioni e movimenti diversi portano alcuni impulsi al corpo.
Le applicazioni esterne, che comprendono impacchi, applicazioni di creme o tinture, cataplasmi, bendaggi, agiscono sulla pelle in modo superficiale e/o profondo e hanno la finalità di far assorbire all’organismo sostanze ad azione terapeutica.
L’idroterapia che comprende maniluvi, pediluvi e bagni in dispersione oleosa ha come elemento medium l’acqua che, grazie alle sue proprietà fisiche, permette di attivare l’organismo di calore. Il calore che garantisce l’attività qualitativa dell’organismo e delle sue funzioni non è sempre diffuso in maniera uniforme nella periferia.
Il bagno in dispersione oleosa secondo il dottor Junge, è un ampliamento dell’idroterapia che agisce stimolando l’intero organismo di calore e, attraverso l’utilizzo di un dispersore, permette il frazionamento in piccolissime gocce di oli eterici, ottenendo un’emulsione che durante il bagno sarà assorbita dalla pelle. L’olio, che è un concentrato di luce e calore, sarà specifico per la patologia e/o la tipologia del soggetto. Durante il bagno in dispersione oleosa possono essere eseguite delle spazzolature che attivano il microcircolo periferico e permettono un miglior assorbimento delle sostanze terapeutiche. Il riposo che segue ogni seduta di idroterapia è parte integrante della cura.